Il nuovo grattacielo di Londra a zero emissioni di “18 Blackfriars Road”.

By : Aldo |Maggio 03, 2024 |Arte sostenibile, Emissioni, Home |Commenti disabilitati su Il nuovo grattacielo di Londra a zero emissioni di “18 Blackfriars Road”.

Gli skyline del mondo offrono dei paesaggi mozzafiato, soprattutto se vissuti all’interno di uno dei migliaia di grattacieli che esistono. Senza dubbio si parla di strutture straordinarie, con impieghi commerciali e forme particolari, ma sono pur sempre edifici immensi di cemento con un impatto significativo sull’ambiente circostante, per questo a Londra si mira alla sostenibilità con il nuovo progetto di “18 Blackfriars Road” .

Lo skyline di Londra

Lo skyline di Londra, si trova principalmente nella zona finanziaria conosciuta come “The City”, un’area con una vista mozzafiato. Tale paesaggio rappresenta la fusione tra l’antico e il moderno concentrando in una sola zona la finanza della Capitale.  Infatti, i grattacieli presenti sono principalmente adibiti ad uffici, rappresentando il cuore pulsante delle attività commerciali e finanziarie della città.

I primi esempi furono il “Tower 42” e il “NatWest Tower” (ora noto come “Tower 42”), costruiti negli anni ’70 e ’80, segnando l’inizio di un’epoca di crescita verticale nella skyline londinese. Attualmente, si contano più di 30 grattacieli tra cui il più alto è “The Shard”. Si tratta di un’icona architettonica di 310 metri di altezza, che offre una vista spettacolare sulla capitale britannica e oltre.

Questi edifici, con le loro forme particolari e le loro diverse funzioni, sono testimoni della prosperità, dell’innovazione e della vitalità di Londra come centro globale. Ma è proprio per la loro rilevanza che due grandi società hanno deciso di conferire un nuovo ruolo e un nuovo valore al prossimo grattacielo londinese.

La sostenibilità edilizia

Nell’ambito dell’edilizia sono ancora tanti i passi in avanti da compiere, soprattutto se ci si concentra nel tema della sostenibilità. È fondamentale, infatti, realizzare progetti e quindi costruire nuovi edifici con la consapevolezza delle nuove necessità a livello ambientale, sociale ed economico, nonché sanitario.Non a caso il complesso di Southwark “18 Blackfriars Road” progettato da Foster + Partner ha ricevuto l’ok, per poter erigere i nuovi edifici. La particolarità però non sarà l’altezza o il numero di edifici, ma la possibilità di ottenere la prima certificazione WELL Community Gold di Londra.

La promessa di tale valutazione deriva dal fatto che il piano delle società è quello di creare il grattacielo Net Zero (a zero emissioni di carbonio) che al contrario riattiverà il 150% di biodiversità. Se il progetto riuscisse nell’intento, diventerebbe il primo edificio londinese ad aggiudicarsi tale riconoscimento.

Le specifiche del progetto

La sostenibilità del piano parte dall’area scelta dalla società progettista. Per l’appunto i due edifici verranno costruiti in un terreno soggetto a riqualificazione della superficie di 2 acri, inusato per 20 anni. Il programma prevede la realizzazione di 2 blocchi residenziali da 400 unità, di cui il 40% è destinata ad alloggi con prezzi accessibili e una torre di 45 piani per uffici innovativi.

Per rispettare l’ambiente, il piano prevede la piantumazione di oltre 100 nuovi alberi e altri elementi verdi, in modo tale da riattivare addirittura il 150% della biodiversità. Mentre, la domanda di calore di uffici e alloggi sarà soddisfatta al 95% da pompe di calore geotermiche che condividono, immagazzinano e compensano l’energia. Per quanto riguarda la costruzione vera e propria, è previsto un miglioramento del 39% rispetto alle norme più recenti sull’edilizia sostenibile.

Tuttavia, è importante ricordare che una struttura è sostenibile anche se crea vantaggi e benessere alle persone che la frequentano. Ovviamente il progetto di 18 Blackfriars Road non ha lasciato nulla al caso. Il piano è quello di creare un’area di case, uffici e negozi ma anche di luoghi e strutture per la cultura e la comunità e le attività pubbliche. Così facendo, il grattacielo non è più simbolo di finanza e di un’elite inarrivabile, ma rappresenta un concetto di condivisione non solo di spazi ma anche di idee e proposte per il futuro della città.

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