L’alluminio circolare: riciclato dagli aerei dismessi arriva nelle vetture elettriche.

By : Aldo |Febbraio 21, 2024 |Arte sostenibile, Home, menorifiuti |Commenti disabilitati su L’alluminio circolare: riciclato dagli aerei dismessi arriva nelle vetture elettriche.
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Gli aerei sono i mezzi di trasporto che ci fanno sognare di più, anche se giorno dopo giorno inquinano l’atmosfera con i loro carburanti. Tuttavia a fine della loro vita, possono diventare fonte di materiali riciclabili e quindi possono ridurre il loro impatto sulla Terra.

    

Gli aerei dismessi

Negli ultimi decenni è aumentata la possibilità di viaggiare il mondo soprattutto in aereo. Da anni, infatti, non si tratta più di un’attività correlata ad un’élite, ma di un’esperienza accessibile a chiunque, soprattutto con la nascita delle compagnie low cost. Tale crescita ha determinato un incremento dei voli, delle aerolinee, dunque anche del lavoro e non solo.

   

Ogni giorno migliaia di aerei sorvolano i cieli di tutto il mondo inquinando l’atmosfera per mezzo della combustione dei carburanti. In questo senso, si stanno studiando tantissime tecnologie per ridurre al minimo l’impatto dell’aviazione sul pianeta, con risultati più o meno efficienti. Tuttavia, ci sono altri modi con cui il settore aeronautico può ridurre la sua impronta nel mondo e tra questi uno è legato agli aerei dismessi.

    

Proprio per la fase che stiamo vivendo è aumentato anche il numero di aerei dismessi, con il conseguente sviluppo di aree specializzate per la loro conservazione e smantellamento. Una tra queste è la Southern California Logistics Airport a Victorville, meglio conosciuta come una delle più grandi “città dei parcheggi” al mondo. Si tratta di un aeroporto dismesso che offre spazi ampi per la manutenzione, l’immagazzinamento la riparazione e lo smantellamento di aeromobili. Ma perché gli aerei vengono dismessi? Le ragioni sono molteplici e possono variare dall’obsolescenza tecnologica ai cambiamenti delle rotte aeree oppure la fine del ciclo di vita dello stesso.

   

La dismissione e la sostenibilità

Sicuramente questi “aeroporti” hanno una grande rilevanza a livello tecnico per l’aviazione ma sono importanti anche per quanto riguarda la sostenibilità. Infatti, tali spazi offrono la possibilità di smantellare i veicoli e riciclare la maggior parte delle loro componenti a favore di una nuova economia circolare. Dunque, sono considerati una risorsa preziosa per l’industria dell’aviazione contribuendo anche alla sostenibilità ambientale e alla gestione responsabile delle risorse a livello globale.

    

Le componenti riciclabili di un aeromobile dismesso offrono un’opportunità preziosa per ridurre l’impatto ambientale e sfruttare le risorse in modo sostenibile.

Tra le parti più riciclabili si trovano:

  • i materiali compositi, come la fibra di carbonio, sempre più presenti nelle moderne aeromobili;
  • parti interne degli aerei, come i sedili e i pannelli;
  • metalli come il titanio, presente in parti strutturali e nei motori.

Oppure un altro metallo fondamentale e presente in grandi quantità è l’alluminio, utilizzato per la costruzione della fusoliera e delle ali. Proprio l’alluminio è diventato il protagonista di una startup nata in Singapore, che ha investito sul recupero e il riciclo degli aerei dismessi.

    

Nandina REM

La startup Nandina REM, nasce a Singapore con l’obiettivo di riciclare alluminio, plastica ed altri componenti dagli aeromobili dismessi. Nello specifico, l’impresa vanta un sistema di riciclo dell’alluminio degli aerei di linea che agevola la produzione dei contenitori delle batterie per i veicoli elettrici. Questo perché l’alluminio è un componente fondamentale per le scocche di quel tipo di batteria; dunque, il metallo preso da un aereo può diventare il componente di una vettura sostenibile. Ecco la circolarità che fa bene al mondo.

     

Ma di preciso, questi processi di riciclo perché sono importanti? Le stime dichiarano che per produrre 1 tonnellata di alluminio servono circa 2 tonnellate di allumina estratte a loro volta da quasi 5 tonnellate di bauxite. Grazie al riciclo invece, si evita l’attivazione di ben 12 miniere di bauxite dalla capacità di 1 tonnellata all’anno. Anche perché con la crescente richiesta di auto elettriche, i ritmi sarebbero stati insostenibili. Per mezzo del sistema innovativo di Nandina REM, ci sarebbe la possibilità di produrre decine di milioni di involucri di batterie (50 milioni entro il 2035) e non solo. Si possono anche usare le plastiche per la produzione di paraurti e le fibre per altri scopi.

     

La startup si fa forza anche delle affermazioni dei principali produttori di aerei di linea, come gli Airbus e i Boeing, che prevedono la dismessa di 15mila mezzi entro il 2030. Basti pensare che con il progetto messo in campo da Nandina REM, si può recuperare il 90% del materiale in 30 giorni. L’obiettivo della società è quello di arrivare a 40 aerei entro l’anno, con grandi possibilità di riciclo, riuso. Senza dubbio consentirà di creare un’economia circolare di forte impatto, che tuttavia riduca quello ambientale, rispettando il pianeta e la società.

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