In un precedente articolo abbiamo parlato delle iniziative della città di Venezia per quanto riguarda la cura dell’ambiente.

Oggi torniamo nello stesso comune, perchè oltre ai gondolieri subacquei che puliscono i canali, a Venezia arriva la transizione elettrica.

Il contorno di Venezia

La città sospesa sull’acqua è unica al mondo e con lei, lo stile di vita intrapreso dai suoi abitanti durante la storia.

Ovviamente con gli anni, passano le mode e aumentano le tecnologie ma Venezia sembra sempre rimasta in un mondo diverso.

Questa è forse una delle tante caratteristiche che la rende autentica e fortunatamente gli studiosi sono riusciti a non modificarla per mezzo dell’innovazione.

Dunque, privati, aziende pubbliche e poli universitari hanno collaborato per limitare i danni legati all’attività più diffusa a tra i canali: gli spostamenti.

L’elettrico, l’ibrido e il green

In una città qualsiasi, gli spostamenti emettono tonnellate di CO2, inquinando l’ambiente e creando traffico.

Analogamente succede nella città di Piazza San Marco, dove battelli e vaporetti con motori desueti, continuano le loro attività senza alcun freno.

Quotidianamente circolano 160 battelli molto pesanti, di cui la maggior parte presenta ancora un motore poco avanzato a livello tecnologico.

Le analisi degli ultimi anni confermano che inquinano ed emettono oltre a tonnellate di CO2, anche ossido di azoto, idrocarburi e pm10.

Pertanto il trasporto pubblico Actv ha un piano di investimenti per dotare di motori ibridi ben 50 mezzi della propria flotta.

Di pari passo sono stati brevettati motori elettrici anche per le imbarcazioni per il trasporto merci, come nel caso del nuovo mezzo Coop.

 

“Emilio” impatto zero

Si chiama così la nuova imbarcazione targata Coop Alleanza 3.0 che trasporterà le merci della grande catena in 2 punti vendita nel centro storico.

L’azienda bolognese ha annunciato il progetto Coop per le consegne fossil-free la settimana scorsa e ha mostrato “Emilio”.

Progettato e studiato da S.ca Snc Trasporti Marittimi Veneziani, si tratta di un battello a propulsione completamente elettrica (alimentata da un pacco di batterie).

Bastano solo 30/ 40 minuti per una carica completa ed un’autonomia di 3 ore, poi una volta scariche recuperano energia grazie al motore endotermico.

Quindi il mezzo autocaricabile al 100% potrebbe essere il primo di una lunga serie di cambiamenti della laguna veneta.

Innanzitutto, perchè con tale tecnologia la catena di supermercati, sarà in grado di risparmiare circa 40 tonnellate di CO2 all’anno. Ma l’obiettivo quello di risparmiare totalmente 200 tonnellate di emissioni, con almeno 5 mezzi.

Detto ciò, è necessario ricordare che “Emilio” trasporterebbe ben 50 tonnellate di merce ed è grande al punto poter passare solo nei canali più larghi.

Altre innovazioni 

Questa è solo la prima di tante innovazioni di Venezia che si prepara anche alle colonnine per la ricarica elettrica. Forse una mossa azzardata per le scarse imbarcazioni (specialmente private) dotate di motore elettrico, ma sempre un incentivo al cambiamento.

Si prospettano addirittura delle “paline” ovvero delle colonnine uguali per forma e colori ai pali di legno tipici della città.

Per ogni movimento o transizione serviranno sempre dei piccoli o grandi passi per ingranare il processo di cambiamento. Venezia ha fatto il suo.

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