La transizione ecologica e quella energetica sono nominate quotidianamente da più enti, associazioni e istituzioni.

Sono due macro-argomenti che si diramano in tanti settori più piccoli che a breve tutti dovranno conoscere, almeno in maniera generica. Per questo oggi parliamo di CER.

CER

Con l’acronimo CER si intendono le Comunità Energetiche Rinnovabili. Si tratta di un’associazione tra cittadini, attività commerciali, pubbliche amministrazioni locali e PMI che si uniscono con un obiettivo preciso.

Tutti insieme mirano alla produzione, allo scambio e al consumo di energia da fonti rinnovabili su scala locale.

Inizialmente si costituisce l’entità legale tra i futuri soci della comunità che per legge, non può ricavare un profitto da tali attività.

Quindi una volta istituita l’associazione si procede con l’istallazione dell’impianto di produzione che deve necessariamente trovarsi in prossimità dei consumatori.

Per esempio, una pubblica amministrazione potrebbe installare un impianto fotovoltaico direttamente in una scuola per poi produrre e distribuire l’energia ai soci. In questo modo, la comunità può richiedere gli incentivi previsti dalla legge per l’energia condivisa, al Gestore dei Servizi Energetici (GSE).

Gli incentivi sono riconosciuti solo per l’energia condivisa, inoltre qualora ci fosse un eccesso di energia, si può raccogliere ed usare in un secondo momento.


Vantaggi e benefici

L’energia prodotta viene ripartita secondo le regole della comunità (ognuna definisce le proprie con un contratto di diritto privato).

Quindi la suddivisione specifica dei benefici varia per ogni caso. Di norma però, ogni socio, paga le solite bollette ricevendo dalla stessa un importo per la condivisione dei benefici garantiti alla comunità.

Dunque, si può affermare che il cittadino socio, gode di una riduzione della propria bolletta.

Pertanto, i benefici di una CER sono economici (produzione di un “reddito energetico”), ambientali (per la scelta del rinnovabile) e sociali.

Questi ultimi comprendono l’aggregazione della cittadinanza, una sensibilizzazione e formazione alla sostenibilità urbana e alla cultura della transizione.

La sfida di Ener2Crowd

Visti gli obiettivi e i benefici di questa innovazione, Ener2Crowd ha deciso di puntare tutto sulle CER con il progetto «Generazione CER».

Si tratta più di una sfida, ovvero quella di raccogliere €100 milioni entro il 2024 a sostegno della transizione energetica e non solo.

L’idea è proprio quella di istruire la popolazione sull’importanza di una CER e sull’innovazione tecnologica del settore “green”.

Per questo Ener2Crowd ospiterà la nuova piattaforma dedicata agli investimenti condividendo un documento di consultazione pubblica. con i principali stakeholder del mondo della transizione energetica,

Questo è legato al modello di finanza alternativa dell’ente che vuole lanciare per un equo e opportuno sviluppo di CER in Italia.

Ulteriori sviluppi

L’impresa non parla solo di sostenibilità a livello economico ed ambientale ma anche sociale (come riportato nel paragrafo precedente).

Infatti, uno dei vari obiettivi imposti è quello di rendere le CER uno strumento che mitiga le disuguaglianze di progresso e sviluppo nei territori italiani.

Poiché il divario tecnologico tra nord e sud Italia, o quello tra centro e periferia, che noi consideriamo la normalità, non dovrebbe essere tale.

Così Ener2Crowd, sviluppa i propri progetti secondo dei programmi sostenibili al 100%, perchè si rivolgono a tutti seguendo i 3 pilastri del concetto “green”.

Quindi si persegue il fine ambientale, economico e sociale per far abbracciare a più persone possibili questo grande e necessario cambiamento.

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