Batteri e microalghe potranno produrre cemento a zero emissioni.

By : Aldo |Marzo 13, 2023 |Emissioni, Home |Commenti disabilitati su Batteri e microalghe potranno produrre cemento a zero emissioni.

Da anni i migliori centri di ricerca si sono mossi con il fine di trovare delle soluzioni per ridurre l’impatto dell’uomo sulla terra.
Spesso e volentieri da tali studi, il miglior rimedio è proprio la natura, come in questo caso.

   

Il cemento

Il cemento al giorno d’oggi è una colonna portante delle nostre vite; è impiegato in molteplici ambiti e in ciascuno garantisce una rilevante sicurezza.

Purtroppo, però è uno dei materiali che inquinano di più, non solo in fase di produzione ma anche in quella di smaltimento.

Generalmente ogni anno, la sua produzione emette 3 milioni di tonnellate di CO2. Per questo motivo gli scienziati hanno pensato di ricorrere alla natura, per ridurre emissioni e inquinamento, quindi l’impatto del cemento nell’ambiente.

   

Batteri e microalghe

Negli ultimi mesi sono stati presentati 2 tipi di cemento ecologico formato per mezzo delle attività di batteri e microalghe.

In entrambi i casi sono stati scelti degli organismi che per via delle nuove tecnologie, possono acquisire funzioni specifiche.

Difatti, ambedue gli organismi hanno la capacità di creare cemento e allo stesso tempo di riassorbire la CO2 emessa dalla sua stessa produzione.

Proprio grazie a tale innovazione, si possono limitare i danni all’ambiente causati da tutto il cemento che viene prodotto quotidianamente.

Per esempio, per creare una tonnellata di cemento vengono emessi 670 kg di CO2, il problema è che all’anno ne produciamo 4.300 tonnellate.

Precisamente, è responsabile (da solo) del 70% delle emissioni dirette in atmosfera, a causa dalle reazioni chimiche necessarie per produrlo.

    

Cemento carbon neutral

Un team di ricercatori della Technical University of Denmark, guidati da Ivan Mijakovic hanno basato la loro ricerca sulle barriere coralline.

Nello specifico, hanno ricreato con un enzima, la loro proprietà di catturare CO2, per poi trasformarla in carbonato di calcio per la formazione di cemento.

La chiave di questa ricerca è la scoperta di rendere il processo più veloce ed efficiente: si dice bastino pochi minuti. Il meccanismo originario prevede che i coralli catturino la CO2, che poi useranno per accrescersi, nell’arco di secoli.

Inoltre, si pensa di lasciare ai cementifici un biorettore che possa svolgere tale procedura.  Questo catturerà la CO2 emessa con il riscaldamento, che verrà legata al carbonato di calcio. Successivamente si riscalderà questo composto per formare cemento e si riprenderà il gas serra.

     

Biocemento

Le microalghe invece, si combinano con acqua, sole e CO2, per poter creare il biocemento che abbatte il 90% delle emissioni.

Secondo gli studi può essere impiegato per creare barriere, prefabbricati, tegole e pannelli acustici.

Il processo di base, si rifà alla biocementazione fotosintetica, che dà alla luce un materiale proprietà simili se non superiori al cemento Portland.

L’interesse per questi blocchi (forniti da Prometheus Materials) è salito fino a ricevere finanziamenti pari a 8 milioni di dollari da grandi gruppi tecnologici.

     

Tali prototipi di cemento potrebbero risanare un problema veramente importante, legato comunque alla continua crescita demografica mondiale.

Le innovazioni come questa testimoniano come la natura sia effettivamente la soluzione a molti dei nostri problemi, o dei nostri danni.

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