Ogni giorno nel mondo vengono vagliate leggi, nuove misure e direttive per poter cambiare rotta rispetto alla crisi climatica.
Senza dubbio si tratta di iter spesso lenti e non del tutto pratici, ma risultano sempre più necessari col passare del tempo.
YouGov
YouGov, la società britannica internazionale di ricerche di mercato e analisi dati ha svolto uno studio ben preciso per determinare le idee vari paesi.
Il sondaggio riguardava la crisi climatica e mirava a determinare quanto le persone siano favorevoli a cambiare la loro vita per risolvere la questione climatica.
Per questo studio sono state intervistate oltre 1000 persone per ciascuno dei 7 stati coinvolti, quali Regno Unito, Italia, Francia, Germania, Spagna, Danimarca e Svezia.
I risultati dell’analisi (svolta tra il 5 e il 24 aprile) dimostrano come gli italiani siano i più propensi a cambiare le proprie abitudini.
Gli italiani
Dopo aver elaborato i dati, è stato pubblicato il sondaggio in esclusiva sul “The Guardian”: le informazioni parlano chiaro e gli italiani sembrano pronti.
Innanzitutto, risultano i più preoccupati per la crisi climatica e i suoi effetti, probabilmente anche per la conformazione della penisola stessa.
Abbiamo una moltitudine di paesaggi, ambienti e caratteristiche uniche al mondo. La salvaguardia dell’ambiente e un’attenta vita sostenibile, proteggerebbero non solo la natura, ma anche la nostra economia e i tesori della storia che conserviamo.
Tale pensiero tocca l’81% degli intervistati italiani, mentre gli altri paesi arrivano a cifre inferiori fino alla Svezia che conta solo il 60%.
Siamo i più favorevoli a passare ai veicoli elettrici (+40%), a rinunciare a carne e latticini nelle nostre diete (anche con una legge, al 48%). Occupiamo il primo posto anche per la scelta di avere meno figli.
Inoltre, dopo gli spagnoli siamo i più propensi ad evitare l’automobile, scegliendo biciclette, trasporti pubblici e le camminate.
Contemporaneamente siamo i meno inclini a pagare di più i voli per compensare le emissioni.
L’insieme
In generale tra 75% e l’85% degli intervistati è d’accordo sulla necessità di un lavoro di gruppo per poter cambiare effettivamente il futuro.
Allo stesso tempo però non sono tutti convinti sulle pratiche da mettere in atto per poter concretizzare tale trasformazione. In pratica si vuole risolvere attenuare la crisi climatica ma più una misura cambia lo stile di vita e meno viene sostenuta.
Per quanto riguarda la plastica il 40% (Danimarca) e il 56% (Regno Unito, Spagna e Italia) non acquisterebbe più prodotti monouso. Mentre tra il 63% (Svezia) e il 75% (Spagna) la vieterebbero.
Di certo i sussidi dei governi per l’efficientamento delle abitazioni sono ben accetti da tutti (fino all’86% in Spagna). Tuttavia, gli spagnoli sarebbero favorevoli al 40% nel coprire tali costi personalmente.
La Germania accetterebbe per il 28% un cambio di abitudini alimentari mentre, il Regno Unito (24%) approverebbe una legge in tal senso.
Parlando invece dei trasporti ci sono delle opinioni contrastanti.
La possibilità di passare all’auto elettrica prende un massimo del 32% (Danimarca), mentre il 40% (Spagna) sarebbe disposto a rinunciare al veicolo.
Altri stati invece dichiarano di aver già considerato e applicato tale misura, dal minimo del 21% di svedesi al massimo del 28% dei tedeschi.
Una grande opposizione si è registrata per l’aumento obbligatorio dell’imposta sul carburante e il divieto di produzione e vendita di auto a benzina e diesel.