Si parla sempre di più dell’importanza del “verde urbano”; ma in concreto di che cosa si tratta e perché è così rilevante?
Lo studio
Uno studio sul verde urbano, condotto nel 2016 a Barcellona, è stato pubblicato su The Lancet negli ultimi giorni. Si tratta dell’analisi di 93 città europee (57 milioni di abitanti complessivi), basata sul confronto di dati relativi alla presenza o assenza dell’isola di calore.
Questo fenomeno comporta la creazione di un microclima più caldo nelle aree urbane cittadine, rispetto alle zone periferiche e rurali. Spesso per mancanza di ombra, ventilazione ed eccessiva cementificazione.
Tale situazione influisce negativamente sulla natura e sull’uomo riducendo la biodiversità e la salute psico fisica del cittadino.
Non a caso lo studio dimostra che per combattere gli effetti dell’isola di calore sia necessaria la vegetazione. Con una copertura verde del 30% nelle metropoli, si abbassano le temperature di 0,4°C e le morti per caldo del 39,5%.
I benefici della regola 3-30-300
Cecil Konijnendijk del Nature-Based Solutions Institute, ha sviluppato una “regola” da seguire per rendere la città più sostenibile e ridurre o eliminare l’isola di calore.
La regola prevede 3 punti fondamentali:
- Vedere 3 alberi da ogni casa
- Avere il 30% di copertura degli alberi in ogni quartiere
- Essere a 300 metri dal parco o spazio verde più vicino
Queste 3 direttive apportano un miglioramento complessivo dell’area urbana e della vita degli abitanti.
Si assiste alla riduzione di polveri sottili nell’aria, dell’inquinamento acustico, delle temperature e della CO2. Allo stesso tempo si aumenta la permeabilità del suolo, creando un microclima migliore e un’ottima connessione degli abitanti con la natura. I quartieri si valorizzano e si incrementa la salute sociale, perchè le persone saranno più propense a camminare nel verde.
Altre direttive fondamentali sono legate alla copertura vera e propria. Si consiglia infatti di salvaguardare gli alberi già presenti, per una questione di tempo e di rivedere la loro distribuzione. Inoltre, il 30% di copertura è il minimo raggiungibile quindi si auspica una copertura maggiore.
Verde urbano e cambiamenti climatici.
La discussione correlata al concetto di sostenibilità, smart city e salute, in questo caso viene messa a confronto con i cambiamenti climatici.
Basti pensare che l’estate del 2022, ha superato i 20.000 morti per caldo, diventando il 2° anno più caldo e letale dopo il 2003.
Poiché questi processi continueranno ad aumentare come le temperature, sarebbe opportuno agire e cambiare l’assetto delle aree urbane.
Per esempio, Atene si è mossa 2 anni fa istituendo il primo Chief Heat Officer d’Europa, per la pianificazione urbana e materiali da costruzione
Mentre in Italia c’è ancora tanto da fare. Roma ha solo il 9% di copertura arborea: portandola al 30% si eviterebbero 200 morti l’anno. Milano ha il 6% di verde urbano, Palermo il 15%.
Per rimediare a tale problema è necessario un cambiamento, che è stato facilitato grazie alla regola 3-30-300 del professore olandese Cecil Konijnendijk.
Tamar Iungman ricorda che l’obiettivo dello studio è proprio quello di indirizzare i politici verso un nuovo ideale di città sostenibile. Questo per promuovere “ambienti urbani più sostenibili, resilienti e sani”.
Nuovamente viene dimostrato quanto la sostenibilità sia un concetto rivolto a tutti, per il benessere del pianeta che sembra sempre più dipinto di verde.