Il cambiamento climatico è in grado di creare fenomeni estremi ma anche di modificare pian piano attività abituali come l’agricoltura.

Di conseguenza è fondamentale capire come adattarsi ai cambiamenti trasformando colture, abitudini e tecnologie.

La zizania

La zizania è proprio uno dei cosiddetti “cibi del futuro” poiché dotata di caratteristiche che rendono la sua coltivazione e il consumo più sostenibile.

Questo significa che la pianta potrebbe sostituire uno tra i cereali più consumati al giorno d’oggi, garantendo la sicurezza alimentare nei prossimi anni.

Nello specifico la zizania è una pianta tipica delle coste atlantiche degli USA e appartiene alla tribù delle Oryzeae (a cui appartiene il comune riso).

Effettivamente sembra riso, ma differisce per il suo colore rosso-bruno se non nero, dalla forma allungata e dal suo sapore (tè misto alla nocciola).

Caratteristiche ambientali e nutrizionali

La zizania cresce in ambienti freddi e per questo viene seminata inverno al contrario del comune cereale, che necessita di temperature più calde.

Infatti, la zizania, crescendo in inverno non ha bisogno di ulteriori irrigazioni (viste le abbondanti precipitazioni), al contrario del riso. Quest’ultimo ha un elevato fabbisogno idrico che si concentra in un periodo di forte siccità quale l’estate.

In tal modo, la pianta non deve “lottare” per i nutrienti e lo spazio, poiché cresce prima delle piante infestanti e si riossigena il terreno.

Inoltre, l’antico cereale non ha bisogno di particolari pesticidi e la sua introduzione ridurrebbe la monocoltura, tecnica che crea molteplici danni all’ambiente.  Uno di questi è l’incremento della resistenza, che necessita un aumento delle dosi di pesticidi; non a caso, trovare il riso biologico è quasi impossibile.

Anche per quanto riguarda la nutrizione, la zizania resta un ottimo sostituto del riso se si guarda al futuro e ad una possibile crisi alimentare.

Sempre sulla base di questo confronto, la zizania ha il 100% di proteine e il 300% di fibre in più rispetto al riso. Pertanto, gode di un elevato potere saziante e un basso indice glicemico.

La novità con Rebel grains

L’impresa “Rebel grains” creata da Giovanni Giuseppe Savini e Alessandro Bossi, mira all’introduzione di cereali sconosciuti ma vincenti a livello nutrizionale e produttivo.

In aggiunta, lo scopo dei due imprenditori è quello di salvaguardare la biodiversità delle colture italiane e non solo. Per questo il WWF l’ha inserito tra i 50 cibi del futuro.

L’impresa ha già intrapreso un progetto di coltivazione a Pavia, accompagnato dall’introduzione del cereale nel mercato nazionale.

Attualmente è distribuito da Esselunga, Famila, Conad, Cortilia e Iper Tosano, in confezioni sostenibili e senza plastica.

Tuttavia…

La zizania è sostenibile anche perchè, sazia più dei soliti cereali consumati, i suoi 50 g equivalgono a 80 g si riso.  Di questo modo, con la stessa quantità, la zizania, come altri cereali ignoti. potrebbe sfamare più persone nel mondo.

L’unico problema riguarda il prezzo di 16 euro al kg, giustificati ovviamente dalle caratteristiche ambientali, nutrizionali e dal costo di introduzione in Italia.

Il cambiamento climatico sicuramente non può essere fermato, ma con nuovi studi e tecnologie possiamo trovare i modi con cui adattarci.

Colture diverse possono solo aumentare la possibilità di prendere in mano la situazione senza danneggiare ancora il pianeta

 

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