Efficient Power Management
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Operations Management
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Creating a greener energy future
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The Process
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Energy Efficiency
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Demand Response
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Resources
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
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Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
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Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
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Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
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Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
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È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
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Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
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Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
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Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
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Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
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Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
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Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
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Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
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L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
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Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
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L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
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Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
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L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
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Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
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Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
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Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
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È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
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Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
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Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
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Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
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Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
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Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
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L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
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È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
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Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore
Il riscaldamento globale è un problema ormai noto ed i governi di tutto il mondo si stanno muovendo per prendere i provvedimenti opportuni, attuando, seppur timidamente, gli accordi internazionali che prevedono riduzioni significative delle emissioni di anidride carbonica che è necessario raggiungere. Gli obiettivi sono ambizioni, la roadmap 2050 vede, per l’Europa, una riduzione delle emissioni dell’80% entro il 2050, prendendo come base il 1990.
Dai dati riportati in tabella è possibile notare come la riduzione delle emissioni richiesta per ogni settore sia significativa. Può essere preso come esempio il settore dei trasporti, nel quale nel periodo 1990-2005 le emissioni sono aumentate del 30% e si richiede entro il 2050, di ridurle di una percentuale compresa tra il 54% ed il 67%.
Se si continuasse ad adottare la politica energetica corrente, gli obiettivi previsti per il 2050 non verrebbero rispettati, in quanto si otterrebbe una riduzione delle emissioni di circa il 40%. E’ bene ricordare che si tratta sempre di previsioni nel lungo periodo.
È interessante notare come il settore energetico sia quello nei confronti del quale si prevede una riduzione delle emissioni praticamente totale, minimo del 92%, massimo del 99%. Equivale ad affermare che l’energia elettrica che utilizzeremo nei prossimi anni sarà ad impatto zero.
L’Italia, tecnologicamente all’avanguardia nel settore della produzione dell’energia elettrica, ha investito molte risorse per cercare di produrre energia elettrica sempre più green.
Gli sforzi hanno permesso di ridurre il fattore dell’energia elettrica da un valore di 578 gCO2/kWh del 1990 a 373,6 gCO2/kWh nel 2013. Una riduzione del 35% in 23 anni. Ciò è stato possibile grazie alla riduzione costante dell’utilizzo delle fonti fossili, a favore delle fonti rinnovabili, le quali continueranno ad essere protagoniste per i prossimi anni.
Fonte: SINAnetRete del Sistema Informativo Nazionale Ambientale – Andamento del fattore di emissione dell’energia elettrica nazionale [gCO2/kWh]
Fonte: – A Roadmap for moving to a competitive low carbon economy in 2050 – Riduzione delle emissioni per settore