Cicloni tropicali anche in Europa: l’arrivo di Kirk.

By : Aldo |Ottobre 10, 2024 |Emissioni, Home |Commenti disabilitati su Cicloni tropicali anche in Europa: l’arrivo di Kirk.

L’autunno è arrivato nell’emisfero boreale e con lui i cicloni e gli uragani che caratterizzano questo periodo dell’anno in specifiche zone del mondo. Lo stato della Florida (USA) per esempio, è già stato colpito da ben due uragani nell’arco di due settimane e gli effetti sono catastrofici. Come sappiamo, con il cambiamento climatico e l’innalzamento delle temperature, questi fenomeni diventano sempre più potenti, frequenti e si stanno verificando anche in aree insolite. Un esempio è l’uragano Kirk che arriverà in Europa sottoforma di Ciclone tropicale.

Tempeste, cicloni ed uragani

La differenza tra uragani, cicloni e tempeste risiede principalmente nell’intensità dei venti e nella struttura del sistema. Il termine “tempesta” è generico e si riferisce a vari fenomeni meteorologici, come tempeste tropicali o perturbazioni con venti forti e piogge intense. L’uragano, invece, è un tipo specifico di tempesta tropicale che si forma nell’Oceano Atlantico o nel Pacifico orientale, caratterizzato da venti sostenuti di almeno 119 km/h e da una struttura con un “occhio” al centro. Gli uragani sono classificati in 5 categorie, con la più alta che include venti oltre 252 km/h.

I cicloni tropicali sono fenomeni simili agli uragani, ma si formano in altre aree, come il Pacifico occidentale o l’Oceano Indiano. Quando si spostano su acque più fredde o sulla terra, perdono le loro caratteristiche tropicali e diventano cicloni extratropicali, alimentati dal contrasto tra masse d’aria calde e fredde. Dunque, possiamo dire che, non tutte le tempeste sono uragani, ma tutti gli uragani sono tempeste.

Un ulteriore aspetto da considerare in questo argomento è la variazione di potenza e frequenza di questi fenomeni spesso catastrofici. Infatti, studi recenti, hanno evidenziato un aumento significativo dell’intensità dei cicloni tropicali negli ultimi quattro decenni. Come riportato, la probabilità di eventi di categoria 3 o superiore è aumentata di circa il 15%. Questo incremento è attribuito principalmente al riscaldamento delle acque oceaniche, che ha portato alla formazione di ben 30 cicloni tropicali (record) nella stagione degli uragani atlantici nel 2020.

Cicloni ed uragani in Europa

L’arrivo di Kirk, la prima grande tempesta della stagione autunnale in Europa, si verifica proprio mentre cresce la preoccupazione per un altro uragano che minaccia gli Stati Uniti. Si tratta dell’11 esima tempesta con un nome a formarsi quest’anno, come previsto dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa). L’ente infatti aveva annunciato che ci sarebbero state da 17 a 25 tempeste con un nome nel 2024, un numero fuori dalla norma.

In particolare, l’Europa è stata colpita in passato da diversi uragani e cicloni post-tropicali di notevole intensità. Uno dei più famosi è stato l’uragano Vince nell’ottobre 2005, che raggiunse la terraferma in Spagna come tempesta tropicale; fu il primo caso documentato di un uragano atlantico che colpisce la penisola Iberica. Nel settembre 2006, i resti dell’uragano Gordon causarono danni e vittime in Regno Unito, Irlanda, Paesi Bassi, Polonia e Russia. Più recentemente, nel settembre 2017, l’uragano Ophelia ha portato venti di burrasca e piogge torrenziali su Irlanda e Regno Unito.

Anche l’Italia non è immune da questi fenomeni. Possiamo ricordare quando i resti dell’uragano Leslie hanno portato maltempo estremo su gran parte del Paese nel settembre 2018, con allagamenti, frane e danni ingenti. In particolare, la Liguria e il Friuli Venezia Giulia sono state le regioni più colpite, con raffiche di vento fino a 180 km/h e accumuli di pioggia localmente superiori ai 300 mm in 24 ore. Un evento ancora più eccezionale si è verificato nell’ottobre 1996, quando un vero e proprio uragano mediterraneo (o “medicane”) ha colpito la Calabria, causando vittime e distruzioni.

Kirk

La tempesta Kirk, originariamente un uragano di categoria 4 nell’Atlantico, ha perso parte della sua intensità trasformandosi in un ciclone extratropicale, ma continua a rappresentare una minaccia per diverse nazioni europee. Dopo aver raggiunto venti fino a 233 km/h, Kirk si sta dirigendo verso l’Europa, dove è arrivata tra l’8 e il 9 ottobre. Nonostante il declassamento, la tempesta porterà forti raffiche di vento, fino a 145 km/h, e piogge intense, soprattutto in Francia, Belgio, Paesi Bassi e Germania settentrionale. Le condizioni meteorologiche peggioreranno inizialmente nel nord del Portogallo e nella Spagna nord-occidentale, con piogge abbondanti e venti forti tra i 100 e i 150 km/h. Successivamente, la tempesta si sposterà verso la Francia e l’Europa centrale, toccando anche Svizzera e Germania sud-occidentale, portando venti fino a 150 km/h lungo le coste francesi.

La perturbazione è nata come depressione tropicale il 29 settembre al largo delle isole di Capo Verde, evolvendo in uragano il 1° ottobre e raggiungendo la categoria 4 il 4 ottobre. Risalendo verso nord-est, Kirk ha perso energia a causa delle acque più fredde, trasformandosi in un ciclone extratropicale, ma mantenendo una certa intensità grazie alle interazioni atmosferiche. In Italia, la perturbazione non arriverà direttamente, ma il 10 ottobre parte della sua energia residua influenzerà la Liguria e le Alpi, portando temporali, venti forti e mareggiate. Il Centro-Sud, invece, non sarà colpito, con temperature ben al di sopra della media, oltre i 30°C.

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